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Come tutti i nostri Partner anche la nostra Azienda si impegna nel rispetto dell’ambiente e nell’eco sostenibilità di strumenti di uso quotidiano, per questo ci affidiamo solamente ad aziende certificate eco-frendly con prodotti di altissima qualità che non intaccano il loro valore di efficacia e resa.

Carta, un settore tecnologico e stabile che ha saputo far fronte alla pandemia.

Le aziende hanno sostenuto il settore medico attraverso un continuo rifornimento di materiale monouso, nel pieno rispetto dei protocolli sanitari.

Il segmento della Carta, ad uso domestico e igienico sanitario, ha assunto un peso assai rilevante, nel settore del professional cleaning, con un incremento che, negli ultimi anni, è stato complessivamente soddisfacente, sia in termini di fatturato che di volume d’affari.

 L’emergenza scaturita dal COVID 19, pur nelle grandi difficoltà che le aziende hanno dovuto affrontare, riorganizzando e aumentando la produzione, non ha fatto altro che esaltare l’importanza sempre più strategica di questo segmento. Basti pensare, ad esempio, che all’interno del comparto operano alcune grandi realtà internazionali in grado di strappare, sia pure di poco, alla Germania la leadership nel campo delle esportazioni di tissue. 

Il settore appare caratterizzato da un’offerta decisamente concentrata e dalla presenza di imprese multinazionali. La domanda, poco dinamica, crea una concorrenza accesa, e un ruolo importante è giocato dal prezzo e dalle promozioni, che hanno lo scopo di sollecitare i consumi. Va detto però, che la produzione nazionale di prodotti in carta per uso domestico e igienico-sanitario ha mostrato un rallentamento, sia in termini quantitativi che di fatturato, ma si confermano di rilievo gli investimenti sulla sostenibilità ambientale, come ad esempio la certificazione delle cellulose, l’attenzione agli scarichi delle acque, la riduzione volontaria delle emissioni di CO2 da parte delle principali aziende, anche di media dimensione. 

Il 2019 è stato difficile, a causa soprattutto del generale aumento dei costi, solo in minima parte trasferibile sui prezzi di vendita. Le importazioni, che non sono state mai significative, riguardando circa il 14% dei consumi sia a valore sia in quantità, nel 2019 si sono mantenute poco più che stabili dopo l’aumento del 2017 e del 2018, e il saldo commerciale è perciò confortante.